Il 18 febbraio ricorre la Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger. Nonostante la maggiore consapevolezza di questa condizione, le persone nello spettro autistico incontrano ancora difficoltà a trovare e mantenere un'occupazione.  

Tuttavia, accogliere le persone in una condizione di neurodiverità non solo è possibile, ma è anche vantaggioso, a patto di preparare adeguatamente l’azienda e i colleghi e garantire le giuste condizioni per svolgere il lavoro. Di questo tema avevamo scritto nell’intervista a Fabrizio Acanfora, neurodivergent Advocate. Oggi vogliamo offrire un esempio concreto del nostro impegno attraverso l’esperienza di Andres Atella, che abbiamo inserito nel nostro team di Talent Acquisition grazie alla collaborazione con Specialisterne.

Ciao Andres e grazie per averci permesso di condividere la tua storia. Raccontaci di te, come hai conosciuto Avanade?  
Grazie dell’opportunità. Ho conosciuto Avanade tramite Specialisterne Italia, agenzia dedicata all’inclusione lavorativa delle persone nello spettro autistico. Specialisterne eroga percorsi di formazione in ambito IT, arricchiti da moduli socio-lavorativi, per preparare al meglio l’ingresso nello staff delle aziende partner. Inoltre, è sempre presente la figura del job coach che supporta il lavoratore e l’azienda nel percorso di inclusione. 

Dall’altra parte, le aziende del circuito si preparano ad accogliere le persone attraverso workshop, formazione specifica e progetti di consulenza in ambito Diversity & Inclusion. Con Specialisterne, ho potuto fare un periodo di formazione per approfondire lo smart working e la gestione del lavoro agile. Grazie a vari esercizi con Excel e altri training, ho avuto modo di prendere dimestichezza con i processi aziendali e le modalità di lavoro digitali.

Da quanto tempo sei in Avanade e qual è stato il tuo percorso all’interno dell’azienda? 
Lavoro con Avanade da due anni, da marzo del 2022, all’interno del team di Talent Acquisition. La mia mansione principale è quella dell’inserimento degli stagisti nel percorso di carriera in Avanade. Ho iniziato in una posizione di supporto ad altri colleghi, diventando man mano più autonomo e indipendente. I miei compiti, seppur rimanendo nella zona di competenza iniziale, sono andati ad aumentare aggiungendo task sempre più vari.  

Inizialmente il mio ruolo prevedeva la classificazione dei documenti ricevuti via e-mail dai colleghi e dalle colleghe per finalizzare l’attivazione dei percorsi di stage e tirocinio. Ora invece sono autonomo nel portare avanti questo processo e, in alcuni casi, mi sono occupato anche di documenti cartacei, potendo così fare esperienza presso gli uffici Avanade di Assago.  
Inoltre, proseguendo il mio percorso in Avanade, ho avuto modo di interfacciarmi con le persone in ingresso in stage, compito che all’inizio era di responsabilità di un’altra collega. Nel mio piano di crescita è previsto che il mio supporto nel processo end to end di recruiting degli stagisti aumenti.

Quali sono le sfide e le soddisfazioni che hanno segnato la tua crescita personale e professionale?  
Durante il mio percorso, ho affrontato diverse sfide, da grandi a piccole, che mi hanno permesso di crescere come professionista e darmi maggior sicurezza. Piccole sfide come il recupero di dati e documenti mancanti, o la preparazione di un piano di lavoro per la giornata, mi hanno permesso di sviluppare le capacità di problem-solving. 
Invece le sfide più grandi, come il dover svolgere task di una collega assente o affrontare imprevisti di natura tecnica, mi hanno permesso di interfacciarmi col mondo del lavoro in modo più concreto di quanto abbia mai fatto prima. 

In che termini è cambiata la percezione della neurodiversità nelle aziende? 
Grazie alla collaborazione tra Specialisterne e Avanade, ho potuto vedere come oggi i concetti di neurodiversità e neurodivergenza siano largamente più conosciuti, compresi e soprattutto rispettati infatti non mi sono mai sentito tratto in modo particolare o diverso rispetto agli altri.